LIVING ROOM | 2021
LIVING ROOM 2021. L’arte contemporanea incontra l’architettura
L’edizione di Living Room 2021 si è svolta con grande successo di pubblico in quattro studi di architettura in centro a Cuneo, dal 10 al 12 dicembre. I visitatori hanno potuto scoprire le opere che quattro artisti hanno realizzato contest specific per l’esposizione, dopo aver soggiornato per qualche giorno in città e aver familiarizzato con gli architetti ospitanti.
Il concept della residenza individuato dal curatore Andrea Lerda è The space of imagination, un invito alla riflessione sui due grandi temi che stanno modificando radicalmente le nostre vite: la pandemia e il cambiamento climatico.
Gli artisti che hanno partecipato sono Eva Frapiccini, Bepi Ghiotti, Giovanni Termini e Flaminia Veronesi, figure protagoniste della scena artistica italiana e internazionale, che in questa occasione si sono confrontati con un contesto inedito. L’ambito di residenza di questo nuovo appuntamento non è stato l’ambiente domestico e famigliare, come nelle passate edizioni, bensì 4 studi di architettura. Living Room 2021, in sintonia con il concept individuato dal curatore, ha così visto impegnati artisti e architetti in un dialogo sinergico e in un processo creativo condiviso che dà vita a opere e interventi dal forte potere evocativo.
The space of imagination nasce come occasione per analizzare creativamente il tempo che l’umanità sta vivendo. L’emergenza sanitaria ha proiettato le persone all’interno di una dimensione inedita, in bilico tra reale e irreale. Chiusi nelle nostre abitazioni, limitati a una mobilità di prossimità e increduli di fronte alla necessità di ridefinire radicalmente le nostre pratiche di vita quotidiana, abbiamo vissuto il tempo e lo spazio attraverso rituali, gestualità e pratiche interpersonali nuove. Un’esperienza che si mescola con la crisi climatica di origine antropica che sta alterando tutti gli ecosistemi naturali, anch’essa in grado di condizionare la nostra capacità odierna e futura di relazione e di mobilità. Pur nella loro dimensione drammatica, questi due problemi globali rappresentano un’opportunità straordinaria per osservare con maggiore coscienza il nostro “essere nel mondo”.
L’artista Bepi Ghiotti ha dialogato con l’architetto Luisella Dutto e realizzato il progetto Underfoot [I feel the weight of all the earth]. L’artista ha percorso a piedi, impugnando una bandiera bianca, il tragitto che dal centro della città conduce al punto dove convergono i fiumi Gesso e Stura. Le coordinate del luogo sono state successivamente riportate su una bandiera bianca, che ha nuovamente marciato verso Cuneo. L’azione, documentata, è presentata al pubblico assieme ad alcune immagini, oltre a una piccola installazione composta da un paio di scarponi nei quali trovano spazio dei ciottoli. Questa serie di lavori è in dialogo con un video all’interno del quale l’artista è ritratto nel tentativo di procedere in maniera incerta su una linea immaginaria posata sul letto arido di un fiume. Il progetto ruota attorno al camminamento. Bepi Ghiotti sembra suggerirci che non servono troppi esercizi di immaginazione per andare verso il futuro. Occorre “stare”, vivere e osservare da vicino, coesistere o, come direbbe la filosofa Rosi Braidotti “staying with the trouble”.
Gli architetti Manuela Rosso e Michele Cassino dello Studio 3Mark si sono confrontati con Flaminia Veronesi. Dopo scambi di idee, l’artista ha ideato il progetto Mostra mobile – Mobile museo, un dispositivo ibrido – a metà tra una wunderkammer contemporanea e una scatola magica – in grado di accogliere una serie di opere allestite in forma di mostra viaggiante. Un piccolo museo itinerante, aperto e interattivo, che consente alle persone di fruire l’arte in modo domestico in periodi di limitazioni. Le opere racchiuse all’interno di questo museo speciale, ruotano attorno al tema della crisi ecologica e del rapporto tra mondo animale e civiltà, proponendo visioni fantastiche e mondi ideali, legate al concetto di “Babele”.
L’intervento ideato da Eva Frapiccini è nato dall’incontro tra l’artista e i membri dello Studio24, a seguito di uno scambio di suggestioni avvenute sia sul piano professionale – l’attenzione che gli architetti riservano ai temi della sostenibilità e all’uso di materiali naturali – che su quello umano, con la condivisione di ricordi e suggestioni di carattere personale. L’artista presenta un’installazione ambientale realizzata grazie all’utilizzo di materiali organici (rami, foglie, arbusti ecc..). L’opera, dal carattere immersivo e sensoriale, è una riflessione sullo spazio, sul corpo e sul tempo, che forza l’inerzia e l’ordine degli ambienti artificiali interni. Un dispositivo che riporta il bosco in un luogo chiuso, che attiva una serie di riflessioni quanto mai attuali su temi come la bio architettura, la sostenibilità dei materiali in ambito edilizio, nonché sulla possibilità di recuperare modi desueti di vivere e abitare. Un luogo ideale, esperienziale, che, citando il titolo dell’ultima Biennale Architettura di Venezia, sembra attivare una riflessione sul come dobbiamo e possiamo ripensare il nostro modo di coesiste, e dunque How will we live together?.
Suggestionato dal dialogo con l’architetto Dario Castellino e dalla visita a Paraloup, Giovanni Termini ha invece presentato il progetto video Cantalupo, parole in libertà, proposto all’interno di un appartamento in fase di ristrutturazione, esso stesso elemento fondante del concept dell’opera. L’artista ha creato un trabattello utilizzando due cavalletti metallici e una tavola da ponteggio, configurando un’impalcatura che diventa palcoscenico per un’azione performativa. Giovanni Termini ha immaginato questa presenza come un pulpito, una torretta dalla quale poter osservare il mondo, da cui comunicare il proprio messaggio al futuro, urlare le proprie necessità, esprimere i propri sogni e desideri. L’esperienza personale di una serie di persone è diventata la base per la realizzazione di una video installazione immersiva ed emozionale che si sviluppa negli spazi della casa-cantiere.
L’iniziativa è organizzata e promossa dall’Associazione Art.ur, con la curatela di Andrea Lerda
con il patrocinio del Comune di Cuneo
con il contributo della Regione Piemonte, della Fondazione CRC e della Fondazione CRT
sponsor tecnico Cuneo Hotel
foto: Francesco Doglio
Per approfondire
Platform Green – Living Room di Andrea Lerda
ATP DIARY – Interviste a Eva Frapiccini e Giovanni Termini
ATP DIARY – Interviste a Bepi Ghiotti e Flaminia Veronesi